New Orleans ed i riti Voodoo, guida ai “luoghi simbolo”

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New Orleans ed i riti Voodoo, guida ai “luoghi simbolo”

In Inglese

Da sempre New Orleans nell’immaginario collettivo é il luogo per eccellenza in cui il mistero, la magia e l’esoterismo (avete presente le streghe ed i loro fantomatici riti magici?) si incontrano e si fondono in una sorta di complessa leggenda, le cui origini affondano nella storia della città stessa.

Tutto ebbe inizio con le prime migrazioni degli schiavi africani verso le isole carabiche. Queste persone, tratte improvvisamente in schiavitù, fecero delle loro tradizioni e del culto verso gli antenati una sorta di pratica religiosa a cui aggrapparsi per sopportare le sofferenze e le umiliazioni patite.

A fine ‘700 una grossa rivolta degli schiavi tra Haiti e Santo Domingo costrinse buona parte dei proprietari terrieri a spostarsi, con l’intera comunità africana al seguito, verso New Orleans.

Fu proprio qui che l’incontro con il culto cattolico, fervidamente praticato in città, diede origine ad una specie di rito di mezzo, meglio conosciuto come Voodoo, in cui i feticci venivano idolatrati come santi, capaci di offrire sollievo e sventura al tempo stesso (mai sentito parlare di magia bianca e nera?) grazie all’operato, per lo più in formule e pozioni, di temutissime sacerdotesse dell’occulto, le streghe per intenderci!

 

Una dei tanti ritratti di Marie Leveau, sulle insegne dei locali di Nola...

 

Tra queste, la più famosa di New Orleans, osannata e ricordata tanto nella memoria storica degli abitanti, quanto nei racconti delle zelanti guide del posto é senza dubbio la parrucchiera mulatta (figlia di un proprietario terriero e di una donna di colore nata libera) Marie Leveau, conosciuta come The Voodoo Queen.

Filtri magici, pozioni, rituali propiziatori, amuleti, bambole per il malocchio (tutto rigorosamente a pagamento…), non c’era nulla che lei non potesse fare, capace come pochi di mescolare parte delle tradizioni del culto cattolico come la preghiera, la devozione ai santi e l’uso dell’incenso con i riti dei suoi antenati, con i quali sembrava essere in costante collegamento.

Praticava la sua “arte” in pubblico nel Bayou St. John, una zona paludosa ad est del City Park, e raggiungeva, a detta di chi la seguiva, il massimo del suo potere durante il rituale della notte di San Giovanni, alla fine di giugno, soprannominata guarda caso notte delle streghe.

Sembra che già pochi giorni dopo la sua morte, avvenuta nel 1881 in circostanze misteriose, siano in molti ad averla vista praticare rituali e camminare liberamente nel French Quarter… avvistamenti che, secondo la gente del posto, avvengono di frequente ancora oggi.

 

Bourbon street voodoo shops

 

E’ indubbio che il fascino di questa storia, alimentata da libri, film e famose serie tv sia cresciuto a tal punto da aver creato una sorta di costoso, romanzato e, per certi versi, eccessivo turismo ad hoc nei luoghi collegati alla sua esistenza.

Che siate scettici, superstiziosi, creduloni o, come me, semplicemente curiosi ed in partenza per Nola (é così che gli abitanti di New Orleans chiamano la loro città) ecco un piccolo itinerario fai da te all’interno del French Quarter sulle tracce di Marie Leveau.

 

New Orleans Historic Voodoo Museum

Punto di partenza ideale per un’itinerario del genere é senza dubbio il New Orleans Historic Voodoo Museum, situato nel bel mezzo del French Quarter, al 724 di Dumaine St, una traversa della più celebre Bourbon Street.

Questo luogo, é il caso di dirlo, trasuda Voodoo… ci si ritrova, scena abbastanza inquietante devo ammetterlo, circondati da un’infinità di amuleti, voodoo dolls (le bamboline di pezza con gli spilloni infilati), piante ed insetti conservati in barattoli di vetro, croci, ceri consumati, ritratti, altari a metà strada tra il sacro ed il profano ed una impressionante varietà di gris-gris, una polvere per incantesimi a base di lucertole e bisce essiccate.

Ci sono anche degli oggetti per le pratiche magiche che la tradizione vuole siano appartenuti alla stessa Marie Leveau.

E’ inoltre possibile assistere, al termine della visita, ad un breve documentario sulla storia del Voodoo e sul suo stretto legame con gli abitanti di New Orleans.

 

L'ingresso al Voodoo Museum

Oggetti per i rituali Voodoo

Voodoo dolls

Voodoo dolls

 

New Orleans: St. Louis Cathedral

Questo imponente luogo di culto in stile gotico si trova in Jackson Square, la piazza principale del French Quarter.

Venne costruito nel 1789 sul sito di due antiche chiese andate distrutte in un incendio. La sua particolarità, oltre ad un interno barocco decisamente inquietante, sta nel fatto di avere accolto nel corso dei secoli tra i suoi fedeli non solo persone di diverse razze (oltre ai bianchi ed ai neri, qui ci sono anche i creoli…) ed estrazioni sociali ma anche e soprattutto persone che seguono il culto misto, ovvero quella sorta di mescolanza di riti cattolici ed africani, praticata ancora oggi, specie nel Bayou e nelle campagne fuori città, che ha poi dato origine al Voodoo.

Sembra che la stessa Marie Leveau partecipasse a queste funzioni religiose e che proprio in questa sede abbia “raccolto” parte del suo seguito.

 

St. Louis Cathedral

La Cattedrale vista da Jackson Square

 

New Orleans: St. Louis Cemetery  n.1

Immediatamente a ridosso del Fench Quarter, nella parte a nord, lungo Basin Street (l’ingresso si trova tra St louis Street e Conti Street) si trova il cimitero più antico della città, Il St. Louis Cemetery n.1, consacrato nel 1789.

Un luogo decisamente suggestivo tanto per la presenza di tombe molto vecchie, alcune in via di disfacimento, quanto per il fatto che proprio qui sono sepolti i personaggi più eccentrici della storia della città, prima tra tutte Marie Leveau.

La sua tomba, facilmente rintracciabile grazie ai gruppi di turisti che arrivano di continuo (se riuscite ad andarci di primo mattino eviterete questo spiacevole incoveniente), é oggetto costante di preghiere e suppliche (basta notare le numerose X incise sulla pietra, segno di una richiesta fatta e le offerte votive) da parte dei tanti “fedeli” che ancora la venerano.

Esistono altri due cimiteri storici in città, il St louis Cemetery n.2, costruito per risolvere il sovraffollamento del primo, che si trova ancora più a nord in una zona che sconsiglio di esplorare a piedi e l’immenso e pittoresco La Fayette Cemetery n.1, verso il Garden District, facilmente raggiungibile con il vecchio Tram di St. Charles, utilizzato spesso nelle riprese di film e serie televisive del genere.

 

St. Louis Cemetery n.1

La tomba di Marie Leveau

 

New Orleans: Voodoo Shops in Bourbon Street

Se non siete ancora soddisfatti e volete continuare a curiosare tra gli oggetti e la cultura voodoo della città vi basterà sbirciare nei numerosi negozi che affollano la mitica Bourbon Street e le sue vie laterali, troverete un pò di tutto, persino “festosi” carri funebri… si potrebbe davvero scrivere una serie di libri sullo stretto rapporto che lega questa città al concetto di vita e morte.

Davanti ad una bottega vodoo...

Un consiglio, evitate di scattare foto e fare battute o commenti sarcastici all’interno dei negozi che trattano solo voodoo, i proprietari (sembra che quasi tutti pratichino questi riti) sono davvero molto permalosi.

Considerato il numero di vodoo dolls in circolazione in città, scettici o meno, meglio essere prudenti!!

 

 

 

22 Comments

  1. marikalaurelli ha detto:

    Bello e interessante cara Simo.. Questa è una città che da come la descrivi sembra molto diversa dalle altre. Ho visto un telefilm ambientato lì che parla di vampiri, streghe e lupi mannari.. Non credo abbiano scelto questa ambientazione per caso 😀 ti abbraccio!

  2. freya76 ha detto:

    Anche io conosco una serie ambientata a New Orleans che parla di streghe e di Marie Laveu: American horror Story Coven. Fra l’altro lei è Angela Basset e nel cast ci sono pure jessika lange e Kathy bates , bravissime. Ma non sapevo che Marie laveu fosse esistita davvero! Veramente affascinante!

    • simona sacri ha detto:

      Grazie…
      Marie Leveau e’ realmente esistita, leggende a parte e’ logico credere che fosse in realta’ una “venditrice di fumo”!
      Certo che il fascino ed il mistero della sua storia legato a quello di New Orleans e’ fuori discussione

  3. Tintipatravels ha detto:

    Ma che bello questo post Simo! Come sempre in effetti…

  4. sudamericanelcuore ha detto:

    Bello il tuo blog, molto interessante questo articolo, complimenti!!Adoro i blog di viaggi. saluti Elisa

  5. sudamericanelcuore ha detto:

    Bello il tuo Blog e molto interessante questo articolo del Vodoo, complimenti! Ti invito a visitare il mio travel blog sul sudamerica…adoro i blog di viaggi! saluti Elisa

  6. Marco ha detto:

    Come sempre bellissimo articolo e come sempre complimenti :-)!
    Non sapevo del museo voodoo.
    La nascita di questo rito credo che sia molto più antica dei colonizzatori , è nato in Benin e poi portata in America dagli schiavi .
    Il Benin e’ lo stato che ha dato maggior ” contributo” alla schiavitù .
    Ogni anno , ancor oggi, si tiene il festival mondiale del voodoo, essendo un rito ancora molto praticato.
    Prima occorre andarci , non credi ? … 🙂 ci ho pensato una miriade di volte, chissà …

    • Simona ha detto:

      Grazie per l’approfondimento dell’informazione sul Voodoo Marco.
      Non lo sapevo ma ho intenzione di scoprirne di piu’, promettimi che se andrai in Benin mi racconterai tutto, magari in un post 😉

  7. Marco de ritis ha detto:

    Ahaha…PROMESSO, lo farò . Ho un po’ di paura a frequentare quegli ambienti , ma ci andrò :-)!!!

  8. Federico ha detto:

    Complimenti per l’articolo! New Orleans mi ha sempre incuriosito perché, pur non essendoci mai stato, credo che abbia un fascino particolare che la distingue da qualsiasi altra città degli Stati Uniti. Una curiosità: perché dici che è bene non allontanarsi dal Quartiere Francese? Ora comunque aspettiamo un articolo che parli del jazz :-)))

    • Simona ha detto:

      Grazie Francesco.
      Ci sono zone ad ovest del French Quarter che e’ bene non esplorare da soli, si tratta dei quartieri piu’ degradati ed ancora sofferenti dopo Katrina dove gli episodi di violenza capitano spesso (ho conosciuto una coppia del posto che mi ha spiegato un po’ la situazione…)
      Ad est del French Quarter invece si estende un’altra bella zona, quella del Garden District e del Tram di St.Charles, su cui ho scritto un post…

      Presto parlero’ anche del jazz 😉

  9. sol ha detto:

    semplicemente grazie.

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