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Insolita New York, cosa vedere a Lower Manhattan

La Casa-Chiesa di Elisabeth Ann Steton

La Casa-Chiesa di Elisabeth Ann Steton

In Inglese

 

Insolita New York: itinerario dettagliato alla scoperta di Lower Manhattan. Tappe, consigli ed informazioni per organizzare al meglio la visita.

 

New York va letta tra le righe, va vissuta, va esplorata.

E’ una città decisamente unica, capace come pochi di mostrarti avveniristici capolavori architettonici ed allo stesso tempo, magari nel giro di pochi isolati, raccontarti una vecchia accattivante storia.

Ogni quartiere, ogni zona ha un suo affascinante e ricco vissuto fatto di personaggi, di aneddoti e di avvenimenti incredibilmente sorprendenti la cui scoperta rende l’esperienza newyorkese decisamente più intensa ed emozionante.

Come nel caso di Lower Manhattan, la più antica area abitata non solo dell’intera isola di Manhattan ma di tutti e cinque i boroughs della città, Bronx, Queens, Brooklyn e Staten Island per intenderci.

Lower Manhattan vista dal cielo (poco prima di atterrare al La Guardia Airport).

Lower Manhattan vista dal cielo (poco prima di atterrare al La Guardia Airport).

Tutti noi la conosciamo per Ground Zero ed i tragici eventi legati agli attacchi terroristici dell’11 settembre 2001, per il memoriale ed il museo collegati, per Wall Street, il più grande distretto finanziario di tutto il paese, per la New York Stock Exchange ed il discutibile Charging Bull, un gigantesco toro di bronzo comparso improvvisamente alla fine degli anni’80 dopo un grosso crollo azionario.

O ancora per il South Street Seaport, il cuore del vecchio porto di New York, per l’accesso al Brooklyn Bridge o per Battery Park, la punta estrema di Manhattan da cui partono i battelli turistici per Liberty ed Ellis Island.

 Ma c’è di più e sono necessarie poco più di due ore a piedi, soste incluse, per scoprirne alcuni piccoli tesori, più o meno nascosti.

Una volta terminata la visita, immancabile, della Memorial Plaza a Ground Zero e del nuovissimo National September 11 Memorial Museum tornate sulla Brooklyn in direzione sud. All’altezza di Wall Street girate a sinistra per la foto di rito davanti alla New York Stock Exchange, una delle più grandi borse valori al mondo per indici azionari e volumi d’affari, inaccessibile al pubblico dopo l’11 settembre 2001.

New York Stock Exchange

New York Stock Exchange

A pochi metri di distanza c’è la Federal Hall National Monument.

 Federal Hall National Monument

Vista su Wall Street dalla Federal Hall National Monument

Spesso ci si siede sugli scalini in marmo per osservare la Borsa, il flusso di turisti e scattare foto senza sapere che la grande statua di George Washington sulla scalinata d’ingresso segna il punto esatto in cui il 30 aprile del 1789 Washington stesso prestò giuramento come primo Presidente degli Stati Uniti.

 Federal Hall National Monument

Federal Hall National Monument. La pietra su cui Washington prestò giuramento come primo Presidente degli Stati Uniti

L’intero edificio, considerato a tutti gli effetti la prima vera Casa Bianca della storia, é visitabile gratuitamente.

Al suo interno oltre ad un centro visitatori e ad una piccola esposizione fotografica sulla storia di New York, c’é la fedele ricostruzione della prima “sala ovale” presidenziale (il primo edificio fu demolito nel 1800 per lasciare spazio a quello attuale in pietra e marmo) con tanto di scrivania e mobilio originale, oltre alla preziosa Bibbia di George Washington su cui hanno giurato diversi Presidenti nell’Inauguration Day, il giorno dell’insediamento presidenziale a Washington DC.

 Federal Hall National Monument

Federal Hall National Monument, la prima “sala ovale”.

 Federal Hall National Monument

Federal Hall National Monument, la Sacra Bibbia su cui giurano i Presidenti all’inizio del mandato

Ritornando sulla Broadway, dopo poche centinaia di metri incontrerete la Trinity Church.

Trinity Church

Trinity Church

Questa chiesa, la terza in ordine di tempo a sorgere su questo suolo sacro, é un sito storico e religioso importantissimo. Si tratta della terza parrocchia anglicana più antica degli Stati Uniti, il primo edificio venne edificato verso la fine del 1600 e fino al 1860 il suo campanile ha mantenuto il primato di  costruzione più alta dell’intera città.

Da sempre luogo d’incontro della comunità anglicana, la Trinity Church conserva nel suo adiacente cimitero – un vero colpo d’occhio nel bel mezzo dei grattacieli di Lower Manhattan – alcune delle tombe dei personaggi più famosi ed influenti della storia newyorkese.

Come il sepolcro di Alexander Hamilton, uno dei Padri Fondatori della Costituzione Americana, l’unico non presidente a comparire su una banconota comune, quella da 10 dollari.

Trinity Church

Trinity Church, l’antico cimitero

Trinity Church

Trinity Church, il sepolcro di Alexander Hamilton

Pare, ad ascoltare i racconti di qualche vecchio custode, che il suo spirito aleggi tra la sua casa a North Harlem e questo cimitero, in cerca di pace. La sua storia, fitta di mistero ed avvenimenti tragici, la potete trovare nei paragrafi 5 e 6 dell’ebook New York Ghost Stories.

Procedendo verso sud, subito dopo il Charging Bull, il grande Toro di bronzo a cui accennavo prima, incontrerete il Bowling Green Park, un piccolo parco recintato con all’interno panchine ed aiuole curate, nulla di speciale all’apparenza se non fosse per la sua singolare storia e per una piccola lapide situata a sud-est molto importante, soprattutto per noi italiani.

Bowling Green Park

Bowling Green Park

Bowling Green Park

Bowling Green Park

A quanto pare questo piccolo triangolo di terra corrisponde al più antico suolo newyorkese.

La sua storia racconta che proprio in questa area nella prima metà del 1600 l’olandese Peter Minuit acquistò dagli indiani per 30 dollari circa l’isola di Manhattan, e fu da qui che partì una delle più feroci rivolte contro gli inglesi verso la fine del 1700.

Uno dei particolari più curiosi del parco era la lapide che ricordava il passaggio di Pietro Cesare Alberti, un marinaio veneziano che sbarcò qui, primo italiano in America, il 2 giugno del 1635.

Tanto conosciuto e ricordato dagli americani (quanto sconosciuto per gli Italiani) da avere addirittura una festa nazionale dedicata, il 2 giugno appunto, l’Alberti Day con tanto di parata e festeggiamenti per l’occasione.

A partire dal 2017 la lapide in questione è stata spostata all’ingresso di Battery Park, proprio di fronte l’incrocio con Greenwich Street.

Bowling Green Park

Bowling Green Park, la lapide che commemora lo sbarco di Pietro Cesare Alberti

Continuando verso Battery Park, una volta raggiunta Pearl Street, incastrata in una serie di edifii storici tra i grattacieli di Lower Manhattan, incontrete la Fraunces Tavern Museum, un luogo molto speciale.

Fraunces Tavern Museum

Fraunces Tavern Museum

Fraunces Tavern Museum

Fraunces Tavern Museum

Una taverna storica – risalente ai primi del ‘700 – perfettamente conservata ed ancora funzionante e con annesso vecchio pub che nel corso dei secoli ha avuto differenti destinazioni d’uso.

E’ stata una dimora privata, il luogo dei festeggiamenti di George Washington per la vittoria nella Guerra d’Indipendenza (la sala al primo piano ne commemora l’evento) e la sede di alcuni ministeri del Presidente stesso.

Oggi l’edificio é considerato luogo storico protetto, dal pian terreno si raggiunge la frequentatissima taverna ed il pub, con la sua speciale selezione di birre, mentre dal secondo piano si accede al museo con le sale storiche.

La visita é altamente consigliata, anche solo il fermarsi a bere qualcosa al bancone del bar del pub, qui si “respira” la storia e l’atmosfera vecchia New York é davvero unica.

Fraunces Tavern Museum

Fraunces Tavern Museum, la Taverna

Una volta raggiunto Battery Park, su State Street noterete una curiosa costruzione in mattoncini rossi incorniciata da edifici ultramoderni.

Si tratta della casa ottocentesca, oggi luogo di culto, di Elisabeth Ann Steton la prima donna americana ad essere proclamata santa, fondatrice tra l’altro dell’ordine delle Sisters of Charity.

La chiesa merita una veloce visita, tanto per la posizione quanto per gli interni, vale la pena fermarsi per qualche minuto per godersi questa piccola oasi di pace nel bel mezzo del trambusto di Lower Manhattan.

La Casa-Chiesa di Elisabeth Ann Steton

La Casa-Chiesa di Elisabeth Ann Steton

Da qui potrete proseguire per l’imbarcadero di Battery Park per raggiungere la Statua della Libertà e Staten Island o incamminarvi verso la metro di South Ferry per ritornare a Mid Town.

The South Street Seaport

Il South Street Seaport

Oppure continuare verso il South Street Seaport per rilassarvi sulle panchine della sua incantevole terrazza che regala splendide vedute (e fotografie) sull’East River e sulla Brooklyn Promenade, magari dopo aver acquistato qualche spuntino dai numerosi food trucks che ogni giorno stazionano nei pressi di Fulton Street.

 

“New York è esistita per me simultaneamente come una mappa da studiare e un luogo a cui aspirare.

Una città di cose e una città di simboli.

Il luogo in cui mi trovo realmente ed il luogo in cui vorrei essere anche quando effettivamente ci sono già.”

(Adam Gopnik)

 

10 Comments

  1. Maria ha detto:

    Sono capitata per caso sul tuo blog ho letto i post sugli Stati uniti e da allora non ho smesso piu’.
    Grazie i tuoi itinerari sn davvero utili.

    Maria

  2. Antonella ha detto:

    Fantastico post! Questa è una delle zone che ho vissuto di più. Nonostante in molti dicano che è la zona più fredda della città, quella dei broker senza scrupoli, io l’ho trovata molto affascinante: la storia della vecchia New York ancora si respira in queste strade!:)

    • Simona Sacri ha detto:

      Esatto Antonella.
      Mai lasciarsi troppo influenzare dal giudizio degli altri, specie quando si parla di una citta’ poliedrica e sorprendente come New York!!

      P.S.
      Anche x me Lower Manhattan e’ una zone piu’ vissute e sentite 🙂

  3. Anna ha detto:

    Ma perche’ non taccogli tutti gli itinerari in una bella guida con mappe come hai fatto con l’ebook dei fantasmi??
    Altro che lonely planet 🙂

    • Simona Sacri ha detto:

      Anna grazie… mi piacerebbe tanto ma ci vuole tempo per fare un lavoro fatto bene.
      Mi piace essere precisa e dare informazioni utili e verificate, magari in autunno, chissà 😉

  4. Ci sono stato alcuni anni fa.. mi hai fatto venire nostalgia.

  5. Beatrice ha detto:

    Ciao Simona, complimenti per il tuo blog! Ho scaricato e stampato questo articolo. Domani parto per New York con mio figlio dodicenne, sarà solo per qualche giorno ma i tuoi consigli mi saranno utili

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