Visitare il Piccolo Museo della Tipografia, nel cuore di Napoli: la storia, i luoghi, gli obiettivi e la “Resistenza Artigiana” del suo ideatore, Carmine Cervone.
Nei vicoli di Napoli – la Napoli più autentica e genuina – a caccia di storie belle, di “resistenza artigiana”, come quella dell’antico mestiere della tipografia e del sistema “a caratteri mobili” del 1450 di Gutenberg che viene ancora oggi fedelmente utilizzato da Carmine Cervone nella sua storica bottega tipografica che, pur continuando a lavorare e produrre seguendo fedelmente la tradizione di famiglia, si offre ai visitatori oggi anche come Il più piccolo Museo del mondo della Tipografia.
Un’esposizione che presto si amplierà in un altro gioiello nascosto dell’immenso scrigno prezioso che è Napoli, l’Ex Chiesa di Santa Maria della Vittoria e Santissima Trinità all’Anticaglia.
“I caratteri mobili, la stampa sono stati una delle grandi rivoluzioni della storia umana,
lo strumento che ha permesso di sostituire all’immobilità pietrificata di una certezza dogmatica l’originalità di un «perpetuo movimento».
Bisognerà arrivare a Internet per trovare una rivoluzione di uguale portata,
avendo sempre in mente, comunque, che Internet è stata possibile perché cinque secoli prima c’era stata la stampa.”
(Corrado Augias)
La tipografia è un’arte!
E nel caso di Carmine Cervone – che ha fatto di questa frase un vero e proprio modus vivendi – un’arte preziosa che si tramanda di generazione in generazione.
Un tipografo artigiano, nel senso più autentico del termine, che con non poca fatica e diverse problematiche da affrontare, legate alle nuove norme e metodologie e ad un mondo che tende a dimenticare troppo facilmente gli insegnamenti e le tecniche del passato che hanno poi effettivamente dato origine a tutto, continua ad utilizzare macchine da stampa storiche con caratteri mobili in piombo, legno e bronzo, ed antichi torchi.
Tutto per preservare e soprattutto ridare vita ed “una giusta luce” all’antica arte tipografica ed arrivare ad “ottenere un ciclo completo di composizione e stampa, di rifinitura e doratura da fare invidia ad una grande industria grafica del secolo scorso.” Cosa di cui Carmine va estremamente fiero.
Un lavoro certosino che lo ha portato, nel corso del tempo, a recuperare e riutilizzare macchinari dal grande valore storico, culturale e sociale, come un torchio ottocentesco perfettamente conservato, una Linotype, un’antica macchina per la composizione tipografica, ed una vecchia Heidelberg Stella.
Una ricerca che ha fatto nascere in lui il desiderio di creare un museo vero e proprio, accessibile a tutti, in cui non solo ammirare gli strumenti e le macchine di quest’arte antica ma anche iniziare le nuove generazioni alle storiche tecniche della grafica, della stampa, della rilegatura e dell’incisione.
“In molti scambiano la mia tipografia per un museo, e del resto, io stesso la chiamo “il museo che si muove”, che produce; non un museo statico ma produttivo che interseca vari segmenti: arte, cultura, tradizione, editoria, archeologia industriale, lavoro. Riesco a produrre stampati e libri d’arte che riscuotono un grande successo a livello nazionale ed internazionale ma la crescita che mi prefiggo necessita di spazi molto superiori a quelli che attualmente ho a disposizione.”
(Carmine Cervone)
Un museo che oggi si sviluppa in pochi metri quadri nel piccolo locale adiacente la tipografia con il nome (quasi provocatorio) di “Il Più Piccolo Museo del Mondo della Tipografia” ma che si prefigge l’obiettivo di diventare un vero e proprio polo di ricerca e sviluppo della storia e delle tecnologie tipografiche, con un piede fermo nel passato, una mano solida nel presente ed un occhio sempre fisso sul futuro.
Un museo che vi invito caldamente a visitare (Carmine e suo padre saranno ben felici di accogliervi e raccontarvi un pò del loro mondo) e a supportare, parlandone e raccontandone ad altri a vostra volta, o aderendo all’iniziativa di crowfonding legata alla realizzazione della nuova area espositiva che trovate nel prossimo paragrafo.
La nuova sede di quello che sarà il vero grande polo museale dell’arte tipografica in Campania è l’Ex Chiesa di Santa Maria della Vittoria e Santissima Trinità dell’Anticaglia. Un gioiello di fine ‘500 – sede in passato arciconfraternita degli Oliandoli, o Cassaduogli, ovvero commercianti di olio e formaggio – messo a disposizione di Carmine Cervone e del suo progetto dalla Curia di Napoli.
Per mettere in sicurezza la chiesa ed avviare i lavori di ristrutturazione è stato creata una pagina di crowfonding per sostenere l’iniziativa del tipografo napoletano con piccole, ma importantissime donazioni, maggiori informazioni qui!
La tipografia di Carmine Cervone ed “Il Più Piccolo Museo del Mondo della Tipografia” si trovano nel cuore del centro storico di Napoli, nella Strada dell’Anticaglia civico 12 (una via in cui è possibile ammirare i resti di due antichi teatri – uno coperto ed uno scoperto – di epoca augustea inglobati ormai nel reticolato urbano), e sono distanti entrambi poche centinaia di metri dalla futura sede del museo, presso la Chiesa di Santa Maria della Vittoria e Santissima Trinità dell’Anticaglia.
Potete recarvi direttamente sul posto, la tipografia è solitamente aperta tutti i giorni dalle 9 alle 19 o contattare, seguire e supportare Carmine tramite la sua Pagina Facebook ed il suo Account Instagram.