La “vecchia” St. Paul tra magnati, gangsters ed Art Decò

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La “vecchia” St. Paul tra magnati, gangsters ed Art Decò

In Minnesota le chiamano Twin Cities, le città gemelle.

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Distano l’una dall’altra pochissimi chilometri, sono collegate da una fitta rete di strade e mezzi pubblici e si raggiungono in poco meno di dieci minuti.

Minneapolis ha la City con gli uffici, i grattacieli moderni e la vita notturna, St. Paul le migliori scuole, la vecchia ferrovia che segue il corso del Mississippi ed un polo ospedaliero, orgoglio dello stato, che occupa un’intera collina.

Hanno la stessa squadra di baseball, quella dei Twins (… Cities tanto per ribadire il concetto del gemellaggio) e a sentir parlare la gente del posto é come se fossero un’unica grande città sul Mississippi.

Eppure ad osservarle bene sono così diverse.

Minneapolis, bella, vivace e dinamica é proiettata verso il suo “ricco” futuro, St.Paul,  capitale dello stato, lenta e “sonnacchiosa”, é come incastrata nel suo affascinante e lontano passato, dal cui ricordo sembra proprio non volersi staccare.

E ad essere onesta mi piace proprio per questo.

downtown St. Paul

Downtown St. Paul

Cityhall and Courthouse

Ci sono le bellissime ville dei magnati delle ferrovie e delle costruzioni, come quella splendida di James J. Hill, che dominano le alture sul Mississippi, molte delle quali oggi sono ancora abitate dai loro discendenti, e poi sempre sulla Summit Ave le vecchie case di fine ‘800 con il giardino, il portico in legno che scricchiola al minimo movimento ed i tetti spioventi.

Alcune sono abbandonate, altre semplicemente chiuse, tutte sembra nascondano segreti inconfessabili ed incredibili storie che aspettano solo di essere raccontate, tra queste la casa di Francis Scott Fitzgerald, autore del Grande Gatsby (che siano state proprio le grandi ville e lo stile di vita della High Society di St. Paul ad ispirarlo??) che qui nacque e visse per un lungo periodo.

St. Paul ed il suo Mississippi

In downtown, immediatamente a ridosso della riverwalk, si incontrano gli edifici di Art Decò, il più bello é sicuramente quello del City Hall and Courthouse (avete presente l’Empire State Building di New York?) dalla cui cima si gode una splendida vista che spazia dal fiume alla città, senza contare poi le costruzioni in Beaux Arts come la James J Hill Library ed il Capitoll Hill.

Passeggiando per il centro, più esattamente nella Landmark Plaza, può capitare di imbattersi in diverse statue in bronzo a grandezza naturale riproducenti i personaggi dei Peanuts – avete presente Charlie Brown, Snoopy, Linus, Lucy? – un omaggio fatto dalla città al fumettista Charles Schulz, nato a Minneapolis nel 1922 e vissuto per lungo tempo proprio a St. Paul.

St. Paul, una vecchia casa in Summit Ave

La villa di James J. Hill

E poi ci sono, o forse è meglio dire c’erano, i gangsters la cui affascinante ed inquietante storia si intreccia indissolubilmente con quella della città.

Sembra infatti che St. Paul fosse, durante il proibizionismo degli anni’20, la base d’azione, complice una polizia decisamente compiacente, dei traffici dei gangsters più famosi.

Wabasha Street Caves

E se vi dicessi che esistono ancora le cave dove venivano nascosti gli alcolici, organizzate le feste clandestine e compiuti ed occultati i più efferati delitti, con tanto di fantasmi inclusi (a detta della loquace guida)?

Le Wabasha Street Caves sembrano uscite direttamente da un film degli anni’20.

Le cave utilizzate dai gangsters

Il night club nelle Cave, attivo ancora oggi...

Si tratta di vecchie cave di silicio riutilizzate, grazie alle particolari condizioni atmosferiche, prima per la coltivazione di funghi, poi dalla malavita organizzata dei primi del 900 per lo spaccio illegale di alcolici e successivamente trasformate in night club, ricordate quei locali clandestini anni ’20 dove quasi sempre ci scappava il morto!?

Una storia decisamente intricata ed affascinante, da vivere e raccontare.

 

14 Comments

  1. marikalaurelli ha detto:

    Bellissima Simo! A prescindere dal fatto che sembri davvero la tipica città americana, ma poi immagino sia stato interessantissimo andare a visitare i luoghi clandestini 🙂

  2. marco de ritis ha detto:

    Ma come …interrompi l’articolo proprio sulla storia dei gangster ??? 🙁 …cmq non sapevo di quelle cave , aspetto il seguito 😉

    • simona sacri ha detto:

      Ehhh la storia dei gangsters e del proibizionismo e’ decisamente affascinante.
      Tranquillo, ho parecchio materiale su quelle cave e sui gangster, ho partecipato ad un’iteressante visita guidata… una volta a casa, con calma, ho in mente di dedicargli un intero post!! 😉

  3. marco de ritis ha detto:

    …grazie , ci conto. Come avrai notato mi piace da morire il periodo del proibizionismo .
    Non immagini quante storie e aneddoti sopratutto …
    Aspetto il tuo ritorno e intanto…Buon viaggio 🙂

  4. lostindestination ha detto:

    Oh ma che bell’articolo… da quando leggo il tuo blog, la voglia di vedere gli U.S.A. sta aumentando sempre più… fortuna che agosto si avvicina…

  5. CatturaAttimi ha detto:

    ed eccomi qui, ad immergermi in queste case, a vivere le parole di Francis, attraverso le tue foto. davvero suggestivo questo quartiere…

  6. annalisa ha detto:

    Sto seguendo un programma televisivo proprio sulla ristrutturazione delle case tipiche di StPaul. C`è una tipa, Nicole Curtis, che si dedica al salvataggio delle vecchie case destinate alla demolizione. Sono bellissime!

    • Simona ha detto:

      Davvero?
      Non conosco questo programma, deve esser bello, dove lo danno?
      Comunque è vero le case storiche sono uno spettacolo!!

      • annalisa ha detto:

        Il canale è quasi nuovo e si chiama Fine Living sul 49 del digitale. Tra l’altro mostrano case in giro per tutto il mondo dove fortunati mortali che sono stati trasferiti per lavoro o per diletto devono andare ad abitare. Invece il programma della Curtis si chiama Rehab Addict. Lei ristruttura villini di fine ‘800 inizi ‘900 a Detroit e Minneapolis cercando di corservare il più possibile le parti originali. Adoro!

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