Cosa vedere a Dayton, Ohio. L’emozione di salire su vero un Air Force One

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Cosa vedere a Dayton, Ohio. L’emozione di salire su vero un Air Force One

Benvenuti a bordo dell'Air Fore One di JFK

Benvenuti a bordo dell'Air Fore One di JFK

Cosa vedere a Dayton, Ohio. L’emozione di salire su un vero Air Force One!

 

Dayton é una graziosa cittadina a circa un’ora d’auto da Cincinnati, in Ohio.

Ci si arriva facilmente percorrendo l’I 75 N per circa 60 miglia, attraverso la Miami Valley, la vallata che segue il corso del fiume Great Miami. Un paesaggio tipicamente rurale, intervallato da qualche piccolo agglomerato urbano, una gran quantità di fienili e fattorie, diverse comunità religiose e qualche sporadico centro commerciale.

Sulla strada per Dayton, Ohio

Sulla strada per Dayton, Ohio

All’apparenza nulla di speciale se non fosse per quella scritta che compare sotto alcuni cartelli stradali e che recita più o meno così… Welcome to Dayton, the birthplace of aviation!

Si perchè proprio in questa cittadina, nei primissimi mesi del 1900, i fratelli Wilbur ed Orville Wright, passati alla storia come i padri del volo, effettuarono gli studi e gli esperimenti che li condussero poi al loro più grande successo, il primo volo aereo del 1903 a Kitty Hawk, in North Carolina.

Cartelle, documenti e ritagli di giornale sui Fratelli Wright

Cartelle, documenti e ritagli di giornale sui Fratelli Wright

A pochi km a nord di Dayton si incontra il Dayton Aviation Heritage Center, una struttura che ingloba gli uffici, i progetti ed i cimeli dei due pionieri proprio nel luogo in cui provarono il loro secondo volo, una vero “paradiso” per gli appassionati del genere.

Dayton Aviation Heritage Center

Dayton Aviation Heritage Center

Ma é presso la Wright-Patterson Air Force Base, a circa 10 km a nord-est di Dayton, che si può vivere, oltre all’epopea dei fratelli Wright ed a quella dell’evoluzione del volo dai primi del ‘900 ai giorni nostri, una delle esperienze più incredibili (e forse inimmaginabili) da fare in un viaggio negli States… salire su un vero aereo presidenziale, un Air Force One per intenderci!

Il National Museum of the US Air Force si trova all’interno di una base militare, per accedervi con l’auto é necessario seguire le indicazioni che conducono esclusivamente agli hangar espositivi. Una volta dentro, muniti di passaporto, si effettuano i doverosi controlli di rito. L’area é immensa, parliamo di circa 6 hangar con una consistente costruzione centrale.

The National Museum of the US Air Force

The National Museum of the US Air Force

Prima di visitare il museo per guadagnare tempo é consigliabile registrarsi con il passaporto al banco all’ingresso del padiglione della Seconda Guerra Mondiale, per prenotare la visita speciale al Presidential Aircraft. Una volta ottenuto il pass e l’orario prestabilito (di solito sono previste solo 4 navette al giorno) ci si può dedicare all’esplorazione del museo.

Ogni singolo padiglione ripercorre un particolare momento della storia del volo.

L'Hangar dedicato ai Fratelli Wright ed ai primi voli della storia

L’Hangar dedicato ai Fratelli Wright ed ai primi voli della storia

L'Hangar dedicato alla Seconda Guerra Mondiale

L’Hangar dedicato alla Seconda Guerra Mondiale

Si parte dai tentativi iniziali (fallimenti ed eventi drammatici inclusi) dei fratelli Wright fino alla costruzione dei primi Dirigibili, passando poi per gli hangar della Prima e della Seconda Guerra Mondiale, qui é conservato il B-29 che il 9 agosto del 1945 sganciò la bomba atomica su Nagasaki, e per quello della cosiddetta Guerra Fredda fino ad arrivare, attraverso la storia dei lanci nello spazio della NASA, ai nostri giorni.

Il B-29 che sganciò la bomba su Nagasaki

Il B-29, l’aereo che sganciò la bomba su Nagasaki

Un gigantesco libro di storia che ripercorre, in alcuni casi tragicamente, l’evoluzione del volo, riuscendo sempre a mettere in evidenza quanto la caparbietà, l’ostinazione e talvolta la sconsideratezza umana abbiano in diversi modi influito su di essa.

All’ora prestabilita, muniti di pass, si entra nella sala video del museo dove un volontario spiega la procedura da seguire per accedere all’hangar degli aerei presidenziali che, trovandosi all’interno della zona militare, richiede una differente, e decisamente più accurata, modalità di accesso.

A bordo di una speciale navetta si raggiunge in pochissimi minuti l’area interessata, durante il tragitto é assolutamento vietato fotografare e filmare.

Dentro la base militare, l'accesso al Presidential Aircraft

Dentro la base militare, l’accesso al Presidential Aircraft

L’ingresso a sinistra conduce al Presidential Aircraft.

Provate ad immaginare un intero hangar pieno di Air Force One originali, appartenuti ad alcuni dei più rappresentativi presidenti USA, testimoni silenziosi dei momenti più importanti della storia americana, e non solo di quella.

Presidential Aircraft, panoramica sugli Air Force One

Presidential Aircraft, panoramica sugli Air Force One

Spicca nel centro, splendidamente conservato, l’Air Force One grigio ed azzurro di JFK, utilizzato poi anche dal suo sucessore Lyndon Johnson. L’aereo che portò John Fitzgerald kennedy e la First Lady a Dallas il 22 novembre del 1963 e che quella stessa sera, dopo l’assassinio, riportò la sua bara a Washington DC.

Salire su quella scaletta ed entrare in quell’aereo é come innescare una sorta di capsula del tempo. Ogni singolo vano, angolo ed oggetto racconta una piccola affascinante storia.

Benvenuti a bordo dell'Air Fore One di JFK

Benvenuti a bordo dell’Air Fore One di JFK

Come la poltrona su cui JFK era solito farsi fotografare dalla stampa durante i voli, come lo spazio ristretto in cui Johnson giurò frettolosamente come nuovo Presidente degli Stati Uniti accanto ad una Jackie kennedy ancora in lacrime, come il corridoio in cui fu necessario sganciare tre sedili per far posto al feretro del Presidente Kennedy.

L'ufficio di Kennedy a bordo del suo Air Force One

L’ufficio di Kennedy a bordo del suo Air Force One

Proprio di fronte un aereo argentato con una stella bianca e blu sulla fiancata riporta ancora più indietro nel tempo.

E’ quello utilizzato (per ben 4 mandati) da Franklin Delano Roosevelt, il 32° presidente USA, conosciuto, tra le altre cose, per essere stato in carica durante tutta la Seconda Guerra Mondiale. L’aereo, anche questo perfettamente conservato, é ancora dotato del piccolo ascensore che permetteva a Roosevelt, disabile, di salire a bordo con la sua sedia a rotelle.

Sullo sfondo l'Air Force One di Rosevelt

Sullo sfondo, l’Air Force One di Roosevelt

La sedia a rotelle del Presidente Rosevelt

La sedia a rotelle del Presidente Roosevelt

Sparsi nell’hangar si riconoscono tra gli altri anche l’Air Force One di Bush senior, di Truman e quello di Ronald Reagan.

L'aereo presidenziale di Ronald Reagan

L’aereo presidenziale di Ronald Reagan

Accedendo al padiglione di destra invece, il Research & Development and Flight Test Aircraft é possibile visionare i prototipi di volo più incredibili, tra cui strani missili, parti di shuttle e mini aerei spia utlizzati durante la Guerra Fredda, un’area decisamente surreale.

Research & Development and Flight Test Aircraft

Research & Development and Flight Test Aircraft

L’esplorazione di Dayton non può che concludersi sulla vicina Wright Brothers Hill, una collina, con parco storico e museo, che spazia sulla Miami Valley e che onora, con una stele nel punto più alto, il coraggio e la perseveranza dei padri del volo.

The Wright Brothers Hill

The Wright Brothers Hill

 

Alcune informazioni pratiche.

La visita di Dayton e dei siti citati si può tranquillamente effettuare in giornata da Cincinnati.

Il National Museum of the US Air Force é aperto anche la domenica, l’ingresso é gratuito. I volontari che girano nell’intera struttura saranno lieti di offrire tutte le informazioni che desiderate.

Il museo garantisce l’accesso per i disabili e dispone di aree di ristoro.

La visita al Presidential Aircraft ha una durata di 45 minuti, conviene decidere prima quanti e quali aerei visitare.

6 Comments

  1. Antonella ha detto:

    Fantastico! Parli degli Usa a cui vorrei dedicarmi. Mi devo decidere a partire!;)

  2. Anna ha detto:

    Sempre più interessanti particolari e precisi i tuoi articoli.
    Grazie, è come vivere questi luoghi con te.
    Anna

  3. Chiara ha detto:

    Mi hai offerto un nuovo spunto da aggungere al giro Chicago-New Orleans che spero prima o poi di riuscire a fare!! coniugando la mia curiosità/passione su Jfk e il lavoro di mio marito (che lavora all’aeroporto militare) come accontentare entrambi! grande Simo!

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